SANREMO VECCHIA LA PIGNA

SANREMO, IMPERIA

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SANREMO VECCHIA LA PIGNA
La città di Sanremo vede le sue prime edificazioni solo dopo la cacciata dei Saraceni, intorno all’anno Mille e oggi il vecchio nucleo si presenta come “un brano di città” sorto su un promontorio orientato a sud, poco sotto il Santuario della Madonna della Costa, con strade principali poste a semicerchio lungo le curve di livello, mentre quelle secondarie, dipartono a raggiera dalla sommità della collina dove sorgeva il castello demolito dopo il 1753 ad opera della Repubblica di Genova per costruire la fortezza sul mare. La conformazione tipica medioevale dell’attuale Pigna (o castrum Sancti Romuli) è evidente dalla compattezza delle casetorri che formano un importante complesso architettonico e ambientale, con vie strette ed edifici di notevole altezza. La Pigna è il nucleo più antico del centro abitato del Comune di Sanremo, ubicato a poca distanza dal centro cittadino (dal Casinò, dal teatro Ariston), a circa 500 m dal mare, al suo interno sono ancora visibili le tracce delle tre successive cinte murarie di espansione (sec. XI, XIV, e XVII), le porte e numerose emergenze storico-architettoniche; separato dal torrente San Romolo, dal polo religioso di San Siro. In corrispondenza della foce del torrente San Francesco, all’incirca di fronte al borgo della Pigna, si sviluppa il primo porto della città, con relativo cantiere navale. Fino alla fine del Settecento l’impianto urbano è composto dal nucleo fortificato della Pigna, dal primo insediamento abitativo del Piano e dal crescente quartiere della Marina, che si apre verso il Porto. Oggi il quartiere un tempo fulcro della cittadina versa in un notevole stato di degrado edilizio e sociale. Negli anni '50 è stato progressivamente abbandonato dai sanremesi che preferivano insediarsi nei quartieri di espansione della “città nuova”; da allora “la città vecchia” è diventata il luogo deputato ad accogliere gli immigrati, prima provenienti dal sud d'Italia e poi dal Nord Africa, dal Senegal e dall'India, L'attrattività culturale del bene nel suo insieme, nonché il valore sociale inducono alla necessità di un recupero (abitativo, turistico, artigianale) che passi attraverso il riconoscimento dell'identità culturale dei luoghi e contribuisca a favorire quel processo di trasformazione sociale, già attivato dall'associazione Pigna Mon Amour, e uno sviluppo socio-economico e culturale in grado di generare occupazione, aumentare i servizi culturali rivolti ai visitatori del patrimonio artistico, migliorare l’accessibilità. Tutta la zona della Pigna è sottoposta a Vincolo Ambientale ed è estremamente ricca di beni puntualmente vincolati ai sensi del codice dei beni culturali (D.Lgs 42/2004).
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