Sulla sponda lettese del torrente Sant’Angelo, un ampio riparo naturale sottoroccia custodisce la copia della statua di San Michele. I segni rintracciati in prossimità della grotta, testimoniano un’attività cultuale risalente al periodo Paleolitico. Attorno alla figura dell’Arcangelo ruotano credenze popolari che si sviluppano dalla natura angelica di San Michele. A tal proposito si segnala il fenomeno dei pignora, una credenza legata al culto degli arcangeli che consiste nella venerazione di oggetti di culto rappresentati di norma da pietre o stoffe ritenute segni tangibili della presenza del santo. Anche il giaciglio dove poter dormire, creduto il letto di San Michele, fa riferimento al rituale detto incubatio, che consiste nel dormire nel santuario per ottenere messaggi in sogno direttamente dall’Arcangelo. Il rito veniva eseguito nei giorni prossimi al Dies Festus, celebrato l’8 maggio con una processione che aveva inizio nel borgo.