Il Castellone era dei signori Ranallo di Capua, antica famiglia presente a sul Volturno forse già dal 1100. A circa sette anni dalla costruzione del Castellone (esempio mirabile di struttura neogotica, dotata addirittura di una cisterna scavata sul fianco nord della collina e di dispensari per gli alimenti) si registrò una vertenza urbanistica ante litteram tra i notabili capuani, proprietari della struttura, e i monaci del vicino Convento per il passaggio sulla piazzola che oggi si apre davanti alla facciata della sacra casa claustrale. Probabilmente la struttura non ha mai svolto una primaria funzione residenziale, ma di efficace e strategico magazzino per lo stivaggio di derrate alimentari e di raccolto che, nella zona di Triella-Cauciano, doveva essere appannaggio dei Ranallo (forse commercianti e, per questa ragione, interessati al controllo della zona così feroce e rigogliosa). Le terrazze che si vedono salendo verso San Pasquale forse risalgono a un periodo più tardo, probabilmente al tardo Seicento o ai primi decenni del Settecento e sono da mettere in relazione cronica con le terrazzature delle zone montuose interne dell'avellinese e del basso Lazio (dove si trova la stessa tipologia ceramica rinvenuta sul Castellone di Pignataro).
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