ROCCA SFORZESCA

SONCINO, CREMONA

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ROCCA SFORZESCA
II progetto della rocca fu elaborato dagli architetti militari sforzeschi Serafino Gavazzi da Lodi, Stefano da Lonate, Danesio de' Maineri e Jacopo de Lera coordinati da Bartolomeo Gadio. Per la costruzione bastò un solo anno (1473), grazie alla sua collocazione all'estremità inferiore della depressione valliva nord-sud. L'originale torre cilindrica di sud-ovest deve la particolare struttura al riutilizzo di un preesistente torrione della cinta muraria. L'impianto architettonico non si discosta dagli schemi tradizionali, salvo l'accentuazione dello spessore dei muri per ammortizzare i colpi delle artiglierie, l'eccezionale profondità del fossato, e i progressivi blocchi di parti della fortezza ritraentesi verso la torre castellana (qui aveva residenza il capitano della fortezza)e fino alle vie di fuga protette da cunicoli e passaggi segreti. Con l'infeudazione Stampa (1536), la rocca fu adattata a residenza della famiglia marchionale con la chiusura degli spalti per ricavarne stanze e la torre di sud-est cappella privata. II marchese Ermete I vi aggiunse il rivellino (1545), rivolto però non alla campagna, ma verso il borgo, perché i suoi nemici più temuti erano i riluttanti sudditi soncinesi. Un cunicolo collegava la rocca alla chiesa di S. Maria delle Grazie. L'ultimo Stampa lasciò al Comune di Soncino l'antica fortezza ridotta a rudere (1876) e l'arch. Luca Beltrami la restaurò secondo la teoria del ripristino architettonico storico, cioè sulla base della documentazione d'archivio (1886-1895). II ponte di soccorso sulla campagna fu realizzato nel 1912 e il levatoio nel 1957. Particolarità della Rocca di Soncino è la torre cilindrica posta nella zona a sud della medesima. L'arch.Beltrami ha individuato nella torre la stanza del tesoro al piano terra anche se la leggenda soncinese in realtà parla di un vano tra il piano terra e gli spalti. Possiamo dividere la torre in sette sezioni: l'osservatorio nella parte più alta della torre, il piano della merlatura appena sottostante, il piano degli spalti e la stanza del tesoro a seguire, fino ad arrivare al piano terra. Nelle ultime due sezioni i sotterranei: il primo sotterraneo, reale e tutt'oggi accessibile; non certi invece dell'esistenza del secondo sotterraneo. Altro fattore significativo è la presenza di due ponti levatoi, uno pedonale e l'altro carraio il cui passaggio per l'interno della rocca , fa raggiungere un cortile al cui centro si trova un pozzo. La loro funzione era determinante, poiché in caso di attacco e conquista, il rivellino poteva essere facilmente isolato con la loro ritrazioni.
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