ROCCA ROVERESCA

SENIGALLIA, ANCONA

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ROCCA ROVERESCA
I lavori cominciarono nel 1476 e nel 1482 la struttura della Rocca Roveresca era pronta. Furono diversi gli architetti che collaborarono alla gestione del progetto e che si susseguirono in questo breve arco di tempo. La Rocca Roveresca racchiuse nella sua struttura le precedenti fortificazioni e le torri che si trovavano qui: i quattro larghi torrioni che ancora oggi definiscono il perimetro di tutta la struttura e che sono riconoscibili per i beccatelli in pietra bianca d’Istria, circoscrivono al loro interno le quattro torri quadrangolari della fortificazione malatestiana. Per questo motivo si tratta tecnicamente di due rocche, una racchiusa dentro l’altra. La rocca era circondata dal fossato d’acqua, da cui era diviso per via di un muro di cinta circolare, e il flusso delle acque era regolato per via di un sistema di portelle. La struttura della rocca Roveresca doveva servire sia ad uso residenziale, ma inglobare anche un alloggio per i militari che proteggevano i signori di Senigallia. Vennero quindi scavate delle lunghe gallerie che collegavano, in maniera sotterranea, la rocca al palazzo ducale. Quando nel 1631 Senigallia passò al potere pontificio la rocca Roveresca venne utilizzata per diversi scopi, come quello di prigione, di orfanotrofio o di deposito militare. Solo negli anni settanta dello scorso secolo vennero fatti una serie di interventi di restauro che permisero alla rocca di essere aperta al pubblico.
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