La Rocca è appartenuta per oltre 650 anni ai marchesi Rangoni. La struttura originaria, una torre di avvistamento, faceva parte della fortificazione realizzata dal Comune di Modena, nel 1210, per controllare il confine bolognese e il corso del Panaro. La trasformazione della struttura della Rocca può essere distinta in circa 13 fasi, che videro momenti di ampliamento e rinnovamento alternati a periodi di decadenza ed abbandono. Un intervento importante si ebbe tra il 1650 e parte del decennio successivo, momento in cui la Rocca venne trasformata in “vago Palazzo” per volontà del marchese Guido IV Rangoni: fu totalmente ampliata, venne costruito il lato sud, affrescati completamente il Cortile d’onore e la facciata ovest, arricchiti gli interni di arredi preziosi. La sua vicinanza alle colline e al fiume Panaro la resero luogo di delizie e di magnifici ricevimenti. Il lato orientale mantenne sempre l’aspetto castellano con merli e caditoie, mostrando tutt’oggi un supporto per un rivestimento che mai venne realizzato. E proprio verso il fiume Panaro si alza la Torre del belvedere che racchiude una delle sale più preziose per utilizzo e affreschi: la Stanza degli sposi, le cui rappresentazioni pittoriche sono di proprietà comunale e dei discendenti dei marchesi Rangoni del ramo di Spilamberto.
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