Situato su uno sperone calcareo a 599 metri s.l.m, fu popolato sin dall'età del ferro, quando una piccola comunità si stanziò sul lato orientale, come testimonia il rinvenimento di resti di capanne circolari. Con la fondazione di Selinunte la Rocca risentì dell'influenza della colonia megarese entrandone nella sfera di influenza. Nel 409 a.C. con la distruzione di Selinunte da parte di Cartagine la Rocca diventerà sede di un importante centro abitato, integrato in un sistema di centri fortificati posti a difesa della eparchia cartaginese. Il centro ebbe vita breve, ritrovandosi coinvolto nelle guerre tra Cartagine e Siracusa e venne distrutto tra la fine del IV e i primi decenni del III sec. a.C. o per mano di Agatocle di Siracusa o nel corso della spedizione di Pirro contro Lilibeo. Soltanto in età normanna sorse sulla cima della montagna un nuovo centro abitato, forse per opera di una comunità di musulmani che voleva difendersi dagli attacchi dei nuovi dominatori. L'insediamento venne nuovamente distrutto da Federico II di Svevia.
Le prime ricerche archeologiche furono avviate agli inizi degli anni '70 e riprese negli anni '80 del secolo scorso e hanno interessato alcuni settori dell'abitato punico, parte delle fortificazioni di IV-III sec. a.C. e un lungo tratto del muro di difesa del villaggio musulmano. Una nuova fase della ricerca è iniziata nel 2004 ed ha permesso di acquisire nuovi dati sulla topografia generale, sulla organizzazione e sulla struttura dell'insediamento.