RISERVA DI SOMADIDA

AURONZO DI CADORE, BELLUNO

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RISERVA DI SOMADIDA
La Riserva Naturale Orientata Somadida è uno dei 130 luoghi protetti dello Stato, collocata nella parte settentrionale della provincia, tra Auronzo di Cadore e Misurina, nei pressi di Palus San Marco e sulla destra del torrente Ansiei. La superficie totale di questo paradiso naturale è di ben 1676 ettari e si estende tra una zona generalmente pianeggiante a valle e le rocce dolomitiche e calcaree delle Marmarole e del Sorapis, più in quota verso nord, compresa tra un’altitudine minima di 1100 m s.l.m. e la massima di 2970 m s.l.m., che culmina con la vetta Vanedel (Marmarole centrali). L’area di maggiore interesse della riserva è costituita dall’estesa foresta di abete rosso, abete bianco e faggio che si sviluppa fino a 1400 m s.l.m., celebre anche per le vicende storiche di cui è stata protagonista. Nel 1493, infatti, la Magnifica Comunità Cadorina donò questa foresta alla Serenissima Repubblica per l’utilizzo del legname, che sfruttò fino al 1797 quando passò invece sotto il dominio francese fino al 1814, poi al Regno Lombardo Veneto dipendente dall'Impero austriaco. Dal 1886, quando il Veneto ritornò a far parte del Regno d’Italia, la foresta di Somadida entrò a far parte del Patrimonio dello Stato e nel 1972 venne istituita ufficialmente la Riserva Naturale. Mentre l’area pianeggiante è costituita principalmente di una folta vegetazione boschiva, man mano che si sale in quota l’abete rosso lascia spazio al larice e alle mughete, flora caratteristica di un clima alpino più rigido. L’intera zona è attraversata anche da alcuni corsi d’acqua, ripidissimi torrenti interrotti da aspri declivi, molti dei quali temporanei. Una parte di questi piccoli corsi d’acqua riversano poi nei Rio di San Vito o Albio, mentre altri si disperdono nel terreno di Palus San Marco per poi confluire nelle acque dell’Ansiei. Per quanto concerne la fauna che popola la Riserva di Somadida, vi si trovano principalmente camosci, caprioli, cervi, scoiattoli, ghiri, volpi, ermellini ma anche rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino, l’astore, la poiana, l’allocco, la civetta, il gufo, il gallo cedrone e forcello… un elenco di animali selvatici tipici dell’habitat alpino che interessa buona parte del territorio provinciale. Molti sono i percorsi segnalati dedicati sia ai principianti e alle famiglie per una tranquilla passeggiata tra la natura, ma anche ai più esperti escursionisti e alpinisti che desiderano spingersi fino alle vette dolomitiche.
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