Ripaioli è un borgo antico del comune di Todi di origine romana: il nome deriva da un possibile insediamento di epoca romana costruito come fortilizio da un certo Giulio, romano, o da un non ben identificato legionario della “Gens Julia” premiato per i suoi fedeli servigi con la donazione di terre che presero appunto il nome di “Ripa Julii” Diventa nel 1300 un “castrum”, fortificato e cintato di mura: la posizione sul crinale dell’altura lo rendeva punto di osservazione strategico verso la collina di Collazzone, e soprattutto nella vallata del Tevere su cui correva l’unica via di comunicazione, la così detta via Romana. Sulle antiche mura si trovano dei resti di epoca romana, la statua di Pasquino: due lastroni in terracotta recano l’iscrizione seguente; “Pasquinus vocor. Hic mutus at Romae loquor” (Mi chiamo, Pasquino: qui sto zitto, ma parlo a Roma). La statua venne fatta mettere dalla potente famiglia degli Atti, non in buoni rapporti con il Papa a causa del suo potere temporale. La testa è rivolta verso Fratta Todina, allora uno dei possedimenti di Todi e residenza dei vescovi tuderti, in un segno inequivocabilmente di sfida. il Pasquino di Ripaioli è lo stesso Pasquino di Roma, la più celebre statua parlante di Roma. Nel 1500, ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a farsi beffe anonimamente di personaggi pubblici più importanti. Erano le cosiddette "pasquinate", dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l'avversione alla corruzione ed all'arroganza dei suoi rappresentanti.
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