Il progetto nasce in collaborazione con il CAI-Club Alpino Italiano di Torino, proprietario del piccolo rifugio, costruito nel 1898 e aperto fino agli anni Cinquanta, che si erge a 3.375 metri, presso il colle del Gigante sul massiccio del Monte Bianco. Grazie al recupero dell’architettura originale e al riallestimento degli spazi interni, il rifugio racconterà, attraverso i luoghi, le vicende e i protagonisti della “conquista” alle vette del Monte Bianco, la storia del rapporto millenario tra l’uomo e l’alta montagna, dalle prime frequentazioni alla nascita dell’alpinismo, fino agli esiti odierni caratterizzati da un’accessibilità fin troppo facile. Testimonianze dirette, documenti narrati, oggetti simbolici e uno spazio dedicato all’arte contemporanea, guideranno il pubblico a ritrovare le ragioni di un comportamento adeguato, che l’alta montagna richiede, ispirato a consapevolezza, sensibilità e attenzione, profondità e spiritualità, e rispetto per sé stessi e per l’ambiente.