Fondata probabilmente nel XV secolo da uno dei tanti eremiti, presenti nel Bresciano sicuramente sin dal XI secolo, la chiesa di Santa Maria, sorse all’interno del Gazzo di Bagnolo Mella, un grande bosco di proprietà vescovile situato nel territorio Sud-Ovest del paese, vicino alle attuali cascine Colombaie Averoldi, Grumo, Caselle Chiodi e Avogadro. Fu fondata nel luogo dove sorgeva un antico tempietto pagano dedicato a Giove e dove, secondo alcune ipotesi, già prima del Quattrocento sorgeva una piccola cappella, quasi certamente legata ad una setta di eretici catari detta “dei Bagnolesi”. Una questione interessante, quella dell’esistenza di una chiesa già nel XIV secolo, o anche prima, e di un collegamento con una setta di eretici, questione riaperta, come ricorda Sandro Guerrini in Bagnolo Mella del 1993, con la scoperta di un affresco raffigurante una danza di diavoli, databile sicuramente prima del Quattrocento, che confermerebbe quindi tale ipotesi. Si può infatti ipotizzare un collegamento tra le numerose sette di eretici “Bagnolesi” disseminate nel Nord Italia, e non solo, e la chiesa di Santa Maria di Bagnolo Mella. Eradicata la setta, non sappiamo quando e da chi, l’ignoto padre eremita costruì la chiesa descritta da San Carlo Borromeo durante la Visita Pastorale del 1580. Impropriamente ritenuta la prima chiesa di Bagnolo, la cappella serviva gli abitanti delle cascine circonvicine. Nella prima metà del XVIII secolo (1732) la piccola e bassa chiesetta venne ricostruita molto più grande, con un nuovo campanile, una nuova sacrestia e un romitorio, la casa del Romita, ovvero dell’eremita, all’epoca Padre Eremita Gio Batta Caravaggio. Negli anni seguenti la chiesa fu sempre custodita da eremiti sotto la guida ed il controllo del parroco di Bagnolo. Nei documenti d’archivio e nelle fonti bibliografiche, oltre che nella quotidianità, la chiesa è citata con due titolazioni Santa Maria della Neve e Santa Maria del Gazzo. Quest’ultimo nome compare con una serie di varianti, circa dodici , tra cui dei Gazzi, Ingazzo, in Gazzo, d’ Engas, … per citarne solamente alcune. Queste varianti molto probabilmente si sono generate nel corso del tempo con la mutazione della lingua e del dialetto. L’apparizione della Madonna della Stella alla fine del Quattrocento (1491) alimentò la già viva e fervida devozione alla Vergine da parte dei Bagnolesi, sorsero così oltre alla chiesa in oggetto molte altre chiese e cappelle dedicate alla Madonna, dalla Pieve dedicata alla Vergine, alla Madonna delle Grazie presso Casa Morari, fino alla Madonna Immacolata alla cascina Quartiere, poi dedicata a Santa Teresa, per citarne solo alcune. Una devozione, quella alla Madonna, ancora oggi viva e sentita in particolare con le feste quinquennali in onore della Madonna della Stella. Ma la chiesetta di Santa Maria non godette di sì grande fortuna, al contrario di quanto era accaduto per oltre quattro secoli. Infatti dopo la demolizione della casa del custode e i lavori della fine degli anni ’70, la chiesa è stata completamente abbandonata a sé stessa. Dopo la guerra fu saccheggiata poichè si narrava che i partigiani avessero nascosto un tesoro all’interno dell’altare. Tuttavia per i bagnolesi, soprattutto per coloro che l’hanno in passato vissuto, questo è un luogo di affezione, che suscita ricordi di una devozione semplice e spontanea. Oggi la chiesa, o meglio ciò che ne resta, si trova in grave stato di abbandono, con la copertura quasi completamente crollata, invasa esternamente e internamente dalla vegetazione ed anche oggetto di atti di vandalismo. Chissà quante storie e curiosità ancora da leggere, ascoltare e scoprire e chissà cosa si cela sotto le macerie di coppi, travi e mattoni che ormai ricoprono il pavimento della chiesa e sotto la fitta vegetazione che l’ha quasi completamente ricoperta.
Purtoppo ormai ad oggi rimane solo un ammasso di macerie ricoperte da una folta vegetazione, poche o pochissime persone sanno arrivarci e la conoscono!!!