REAL SITO DI CARDITELLO

REAL SITO DI CARDITELLO

SAN TAMMARO, CASERTA

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REAL SITO DI CARDITELLO

anno censimento

2012

numero voti

32,438

posizione classifica

5

stato del progetto

Concluso

tipologia

Restauro

Eccellenza settecentesca abbandonata e deturpata, ora finalmente nelle mani dello Stato, a cui I Luoghi del Cuore offre il suo sostegno.

Il Real Sito di Carditello che si trova nel comune di San Tammaro, a metà strada tra Capua e Aversa, nel cuore della Campania Felix, comprendeva una vasta porzione, in parte acquitrinosa, della pianura delimitata: a settentrione dal fiume Volturno, a oriente dal monte Tifata e dai suoi colli, a meridione dell’antico fiume Clanio (oggi Regi Lagni) e a occidente dal mar Tirreno.

La reggia, gioiello dell’architettura settecentesca, faceva parte di un gruppo di 22 siti di proprietà della dinastia reale dei Borbone di Napoli. Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell'imprenditoria ispirata alle idee illuministe. E’ il caso della reggia di Carditello, che si fregiava del titolo di "Reale Delizia" per il suo allevamento di pregiate razze equine, per i lussureggianti boschi ricchi di selvaggina, nonché per la produzione agricola e casearia.

La struttura fu costruita dall'architetto Francesco Collecini (1723 – 1804), allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli (1700 – 1773). Destinata originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all'allevamento di cavalli, con una superficie complessiva 2.150 ettari, per volere di Ferdinando IV di Borbone, venne successivamente tramutata in azienda agricola. Con la caduta della dinastia borbonica e i saccheggi da parte dei soldati francesi durante la rivoluzione del 1799, ne iniziò il lento declino, proseguito nei secoli successivi.

Nel 2012 sono state raccolte in favore della Reggia oltre 32.000 segnalazioni che denunciavano la disastrosa situazione di abbandono, le continue razzie e i cumuli di immondizia davanti all’ingresso.  A gennaio 2014 è stato annunciato l’acquisto da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo della proprietà del Real Sito di Carditello a San Tammaro (CE).

Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

464° Posto

131 Voti
Censimento 2020

667° Posto

329 Voti
Censimento 2018

631° Posto

176 Voti
Censimento 2016

381° Posto

202 Voti
Censimento 2014

482° Posto

109 Voti
Censimento 2012

5° Posto

32,438 Voti
Censimento 2004

748° Posto

2 Voti
Censimento 2003

382° Posto

4 Voti
REAL SITO DI CARDITELLO

REAL SITO DI CARDITELLO

SAN TAMMARO, CASERTA

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REAL SITO DI CARDITELLO
La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real sito di Carditello, oppure Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti proprietà della dinastia reale dei Borbone di Napoli, gruppo che comprendeva anche il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Portici, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Caserta. Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago (soprattutto la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell'imprenditoria ispirata alle idee illuministiche in voga a quei tempi. La tenuta è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico; destinata originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all'allevamento di cavalli e, successivamente, per volere di Ferdinando IV di Borbone, tramutata in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l'allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli, era immersa in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni per la coltivazione. Carditello era uno dei luoghi reali che possedeva il titolo di Reale Delizia perchè, nonostante la sua funzione di azienda, offriva un piacevole soggiorno al re e alla sua corte in virtù delle particolari battute di caccia offerte dai suoi ricchi e numerosi boschi. La struttura fu costruita dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli.Nel 1920 gli immobili e l'arredamento passarono dal demanio all'Opera Nazionale Combattenti e tutti i suoi numerosissimi ettari furono lottizzati e venduti. Rimasero esclusi il fabbricato centrale e i 15 ettari circostanti che nel secondo dopoguerra entrarono a far parte del Patrimonio del Consorzio Generale di bonifica del bacino inferiore del fiume Volturno. Nel 1943 fu occupata dalle truppe tedesche che vi stabilirono il proprio comando. I vandalismi dei soldati contribuirono ad aumentare lo stato di degrado. Da molti anni la tenuta è in uno stato di abbandono, che l'ha resa sconosciuta ai più e relegata in una posizione inferiore rispetto ad altre località e siti di interesse artistico. Nonostante il suo grave stato di decadenza e la scomparsa dei boschi che la incorniciavano, sono ancora intuibili la ricchezza e bellezza artistica e architettonica della Reggia e la stupenda veduta d'insieme del luogo. Per ovviare a questa situazione, nel 2012 la cittadinanza si è espressa a favore di questo bene durante il censimento Luoghi del Cuore, facendo arrivare la Reggia tra i primi posti della classifica e garantendole così un intervento da parte del FAI.
, REGGIA DI CARDITELLO, SAN TAMMARO, CASERTA
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