Nel cuore dell’antico rione di Palathos Vezzos, spicca per imponenza tra i monumenti dell’architettura civile. Sede della Curia Regni del Giudicato di Gallura, fu trasformata nella seconda metà del ‘400 in un carcere baronale da Don Salvatore Guiso, destinazione d’uso che mantenne fino all’Ottocento. Costituito da una possente torre maschio alta 15 metri a base rettangolare, l’edificio è chiuso su due lati da una robusta cinta muraria aperta da un solo varco munito di una porta chiodata in legno che immette in un angusto cortile. I quattro piani interni s’intuiscono all’esterno dalla serie di finestre, ancora aperte o murate, ben visibili sui quattro lati.
I merli a coronamento piano presenti sulla terza fila di finestre e sulla sommità della torre, nonché nel tratto nord-ovest della cinta muraria, sono tutti visibili, benchè murati, e conferiscono all’edificio una chiara impronta difensiva tipica delle strutture pubbliche del medioevo.