Piazza Lecce è situata nei pressi di Porta Foggia a due passi dalla chiesa di S.Giovanni.
E' molto improbabile che il suo nome tragga origine dalla città salentina, mentre si pensa che l'origine del nome, richiami una famiglia gentilizia, "de Lecce" o "di Lecce", che forse aveva il in questa piazza il suo palazzo.
A conferma di ciò c'è un'antica mappa di Lucera, di Gaetano Carrari, nelle cui didascalie si legge di un "Largo di Lecce".
A Lucera ci fu una famiglia con tale nome, che annoverò un giurista autore di uno studio sulle gabelle e un sacerdote, don Romualdo, autore di una cronologia dei vescovi di Lucera, conservata nella nostra biblioteca comunale.
E se il nome derivasse dal "leccio" (in dialetto "U lècce"), pianta simile alla quercia, in riferimento al tipo di albero presente forse un tempo nella zona?
E' una ipotesi da tener presente, data la vicinanza di un quartiere che portava il nome di "sope l'ulme" (sopra l'olmo), toponimo ripristinato per una stradina poco distante (via dell'olmo) che, dopo l'incrocio di via Vitagliani con via Ciaburri, porta su via Napoleone Battaglia.
Nella piazza, in posizione decentrata, c'è un bellissimo pozzo semicircolare di pietra, chiuso da un tappo di calcestruzzo. Motivi di sicurezza - dicono gli anziani di Lucera - spinsero il sindaco dell'epoca ad ordinare la chiusura.
Risalente probabilmente al '500, ha nella sua base lo stemma di Lucera (leone rampante con vessillo) e lateralmente altri due stemmi: uno ormai completamente abraso e l'altro raffigurante uno scudo con giglio sormontato da una stella.
A chi appartenevano gli stemmi? Non esistono a tutt'oggi elementi certi per rispondere a questo interrogativo.
In tempi recenti, quando era podestà di Lucera l'avvocato Alfonso De Peppo, si ventilò l'idea di trasportare il pozzo da quella piazza periferica, dove era trascurato e quasi ignorato, in una sede nella zona centrale della città , per metterlo in luce ed offrirlo all'attenzione dei passanti e dei turisti.
Si oppose con accanimento al progetto il chirurgo lucerino Lastarìa e il pozzo restò dove ancora oggi lo possiamo ammirare: è sempre li, silenzioso, un po' triste e sembra chiedere una mano per tornare a rivivere, come un tempo, per la gioia degli abitanti del quartiere e dell'intera città.