La fonte medioevale di Gammazita, del XII secolo, è uno dei luoghi simbolo dello stretto rapporto del centro storico di Catania con le sue acque. I beni culturali e architettonici cittadini sono attraversati da fonti, rivoli e canali che si espandono lungo tutto il sottosuolo della città antica, creando un connubio unico tra acqua e mito lungo cui scorre tutta la storia della città e dei suoi abitanti.
A pochi passi dal Castello Ursino, seppur nascosto agli occhi dei viandanti, esiste un luogo straordinario che da secoli fa battere forte il cuore di tutti i catanesi. Lo stesso che ha ammaliato poeti, pittori e viaggiatori del Grand Tour, che ha servito la città e i suoi abitanti, ed è diventato scenario di una leggenda che a Catania si tramanda da generazione in generazione, dal tempo del Vespro fino ad oggi, che racconta del coraggio e della determinazione della bella popolana Gammazita pronta a morire gettandosi in fondo al pozzo piuttosto che cedere alla violenza del dominatore angioino.
Fin dal XII secolo, il Pozzo di Gammazita è stato uno dei luoghi simbolo di questa città ed è uno dei suoi più importanti beni culturali, ma nei fatti rimane vivo solo nella memoria perché risiede adombrato nell'oscurità delle case che, noncuranti della sua presenza, vi si sono arrampicate sopra sin dalla fine dell’800 imprigionandolo dentro un cortile.
Il 12 maggio 2013, l’Associazione culturale Gammazita sceglie di inaugurare la sua sede vicino al bene prendendone in prestito anche il nome e portando avanti numerose operazioni di rivalutazione per promuoverne la memoria e la storia. Solo così centinaia di catanesi e turisti sono riusciti a godere della sua bellezza, ma tutto questo non basta: il Pozzo di Gammazita va tutelato come bene culturale, va promosso come patrimonio storico-artistico cittadino, va reso accessibile a tutti e liberamente fruibile perché è il luogo del cuore e della memoria della nostra Catania.
Nel XII secolo, accanto alle mura di Carlo V, scorreva un rivolo d’acqua sotterranea che prima di perdersi in mare alimentava una fonte chiamata Gammazita. Sorgeva nel quartiere della Judeca Suttana, un’area urbana ricca di attività commerciali, che traevano linfa dall'acqua della fonte. Nel 1669, come gran parte delle costruzioni cittadine, anche il Pozzo fu vittima della colata lavica più distruttiva della storia dell’Etna e la fonte rimase sepolta sotto uno strato di 14 metri di lava. La sua importanza, però, era così rilevante nella vita cittadina che gli stessi catanesi iniziarono a scavare con mezzi di fortuna per riportarlo alla luce e nel ‘700 fu dotato della pittoresca scalinata che possiamo ammirare oggi. Nacque così quel singolare pozzo scavato nella roccia lavica, una profonda scarpata che si estende sulle mura civiche cinquecentesche, sul cui fondo si raccoglie la sorgente Gammazita e sulle cui mura si trovano ancora quei segni ferrei rosso sangue che ricordano il sacrificio dell’eroina Gammazita. La fama della fonte è stata tramandata fino a noi soprattutto grazie agli intellettuali del Grand Tour che ne hanno elogiato il fascino romantico nelle loro opere.
Negli ultimi sette anni, l’Associazione culturale Gammazita, ha condotto numerose operazioni di rivalutazione mirate a promuovere il Pozzo e la sua storia, ha proposto spettacoli teatrali, convegni, eventi mirati alla valorizzazione e, facendo da tramite tra gli abitanti del cortile e il pubblico, continua a proporre con cadenza regolare le passeggiate urbane gratuite alla scoperta del bene culturale, della leggenda omonima e della storia dell’antico quartiere popolare del centro storico catanese. Nell'ottica di continuare ed incrementare l’attività di rivalutazione e promozione del bene culturale in questo 2020 candidiamo il Pozzo di Gammazita come LUOGO DEL CUORE della Città Metropolitana di Catania, sperando di poter vedere il pozzo finalmente libero, fruibile ed accessibile a tutti.