PORTALE DEL POMERIO DUCALE E GIARDINO

MASSA, MASSA-CARRARA

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PORTALE DEL POMERIO DUCALE E GIARDINO
Il monumentale arco, che oggi vediamo lungo Via Palestro, è a tutti noto come Portale di Pasquino e Pasquina. Era l'ingresso che immetteva al grandioso giardino granducale, fatto realizzare da Alberico I in Camporimaldo, nei pressi di Capaccola, lungo la strada che uscendo dalle mura cybee portava verso l’antico Borgo del Ponte. Le cronache del tempo riportano che questo Pomerio doveva sostituire il “giardino vecchio dè Marchesi” che si trovava invece al "Prado", nei pressi della chiesa Madonna del Monte. Il nuovo e più ampio giardino fu realizzato nel giugno dell’anno 1557, in meno di 40 giorni, e vi “furno portati frutti et arbori con li loro frutti; et vi portorno quasi la maggior parte degli aranci che erano nel giardin vecchio, qual giardino era nel mezzo della strada toscana”. A completamento dell’opera, nel 1572 all’ingresso dell’ameno luogo, venne innalzato il portale per volere del principe di Massa Alberico I. Nel 1655, il suo successore Carlo I provvide ancora ad ampliare il giardino e a trasferire il portale laddove oggi si trova. Realizzato in marmo bianco, di ottima qualità, lo splendido portale rinascimentale rappresenta un manufatto unico nel territorio di Massa - Carrara. Nella equilibrata composizione l’arco, sormontato da una elaborata trabeazione, risulta incorniciato da due lesene sorrette da finti piedistalli da cui emergono, come due eleganti e silenti guardiani, la figura di un uomo sulla destra e di una donna sulla sinistra. Nei piedistalli, alla base delle lesene, erano inserite due epigrafi dedicatorie, ora abrase. A sinistra: ALBERICUS CYBO/MALASPINA PRINCEPS/EX RUDI PRAEDIO/AMOENISSIMOS HORTOS CONFECIT. MDLXXII. A destra: CAROLUS PS CYBO/MALASPINA PRINCEPS/AUCTU EXINBDE MAIORI/MAAIORA TEMPE INGESSIT (MDCLV) La compiuta eleganza costruttiva del portale, supportata dalle notizie storiche a noi note, consente di riferire l’opera al contesto culturale del manierismo fiorentino-romano e, secondo lo storico Silvano Soldano, di attribuire la sua progettazione al noto architetto rinascimentale Bartolomeo Ammannati. A questo personaggio fa infatti riferimento una lettera inviata all’uomo di fiducia di Alberico I e datata novembre 1571 che riporta: “come habbiate hauto il disegno dello Ammannati, vedete di mandarlo per la via d’Agnano, ma acconcio di maniera che non si guasti…” http://terredelfrigido.comune.massa.ms.it/node/12
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