Porta Tiburtina è un varco a singolo fornice collocato a est della cinta muraria edificata da Lucio Domizio Aureliano e Marco Aurelio Probo nella seconda metà del III secolo, laddove la consolare Tiburtina Valeria usciva dallurbe per dirigere il cammino verso Tibur (Tivoli). Dalla via Tiburtina si separava la via Collatina, collegamento tra Roma e Collatia, nei pressi dell'attuale frazione di Lunghezza. Il fornice, realizzato con blocchi di travertino, non fu inizialmente concepito come porta urbica. Porta Tiburtina vanta, infatti, una storia personale ben più antica dellimportante recinto difensivo del III secolo. La sua costruzione risale allanno 5 a.C. quando l'imperatore Ottaviano Augusto volle realizzare un arco monumentale a sostegno del triplo acquedotto che in quel periodo fu oggetto d'interventi di risanamento e che comprendeva i condotti delle Aquae Marcia (144 a.C.), Tepula (125 a.C.) e Iulia (33 a.C.). Con l'annessione alle mura aureliane, l'arco di augusto fu fornito di due torri di guardia semicircolari, inglobando oltretutto un sepolcro di età repubblicana (è nota la presenza di vaste aree funerarie sul tragitto delle vie consolari) e cambiò definitivamente destinazione d'uso, assumendo il ruolo di porta urbica, la porta Tiburtina. Tra il 401 e il 403, sotto limperatore Onorio e il magister militum Flavio Stilicone, lintero circuito delle mura subì un marcato stravolgimento. Ancor oggi, sul versante ovest di Porta Tiburtina, è presente la controporta in opera quadrata di travertino innalzata nel V secolo. Questa è dotata di quattro merli di protezione nella parte sommitale della struttura e cinque monofore a tutto sesto che davano luce alla camera di manovra della saracinesca.