La porta, ancora visibile sul fianco di un edificio ora sede della CGIL, si presenta in conci di pietra calcarea finemente scolpiti che formano un arco ogivale a doppia ghiera. Da non confondere con la “portella” che serviva l’omonimo borgo del quartiere Piano era questa la porta obbligatoriamente utilizzata nel medioevo per fare entrare gli animali in città. Le bestie attraversavano il ponte di San Rocco – dove pagavano il dazio comunale - e giungevano al mercato che si svolgeva nella grande piazza “mercatale”. Da questa porta e da quella del Piano i fogli di carta giungevano in città per essere portati in locali chiamati “cambore” dove si eseguivano le operazioni di rifinitura: la calandratura (ossia la lisciatura), la battitura e la scelta dei fogli, la formazione delle risme, la confezione delle balle per la spedizione" in tutta Europa.