L’Acquedotto Carolino fu voluto dal re Carlo III di Borbone al fine di trasportare l’acqua del fiume Fizzo al Palazzo Reale e alle zone limitrofe, andando ad alimentare le filande di San Leucio e la Reale Delizia di Carditello.
I lavori iniziarono nel 1753 e furono completati nel 1770 sotto la direzione di Luigi Vanvitelli.
Il condotto è segnalato da 67 torrini ed ha una pendenza di 1/2 mm per metro; passa dal territorio beneventano a quello casertano grazie al monumentale viadotto dei “Ponti della Valle”, a tre ordini di arcate sovrapposte e lungo 500 metri.
Dall’estremità rivolta verso il beneventano i Ponti presentano una stazione idrometrica destinata alla misurazione della portata del condotto. Particolare interesse merita il mulino, realizzato contestualmente al condotto e utilizzato inizialmente come ferriera, in secondo luogo come molino per sfarinare e poi, nel 1903, come piccola centrale idroelettrica che alimentava l’illuminazione della città di Caserta.