Ponte Appiano detto Ponte Rotto fa parte della Via Appia, fondamentale arteria viaria che collegava Roma a Brindisi e all’Oriente, definita dagli storici classici per l’importanza del tracciato come la regina viarum. Il ponte è a cavallo dei comuni di Apice (BN), Bonito (AV) e Venticano (AV). Le strutture sono riconducibili ad un ponte viadotto di epoca romana e coprono un arco cronologico dal I a.C al VII d. C, all’interno del quale si possono individuare almeno quattro diverse tecniche edilizie, riferibili ad altrettante fasi storiche; allo stato attuale sono visibili un’arcata e almeno tre pile del ponte e due pilastri altomedievali costruiti con materiali di reimpiego proveniente da mausolei funerari di età adrianea. Forse realizzato inizialmente in legno, fu ricostruito in muratura probabilmente in età traianea. Il viadotto era a schiena d’asino con sei grandi arcate di luce variabili dai 22 ai 10 metri ed uno sviluppo lineare di circa 190 m, e con un’altezza massima di 13 metri.