Il ponte acquedotto detto “ponte Romano” o Napoleonico, segna l’estremo meridionale del Paese. Manufatto di estrema importanza per il quale passava l’antica via per la Liguria, vanta origini antiche. Di origine alto medioevali, tipologicamente riscontrabili nella grande arcata centrale, venne restaurato dai Francesi, nella seconda metà del XVI secolo, che vi apposero il giglio scolpito nel concio in chiave.
E’ assai probabile però che il giglio di Francia segnalasse il confine della Contea e che ben poco a che fare ebbero i Francesi nella manutenzione del Ponte. Nei secoli successivi il Ponte assunse l’aspetto attuale: particolari sono le arcate superiori che sorreggono il canale irriguo in pietra tutt’oggi funzionante. L’uso delle acque fu concesso al comune a titolo gratuito dal duca Emanuele Filiberto, unitamente ai diritti di pesca, come riconoscimento ai meriti dei Bagnaschesi verso casa Savoia. Gravemente danneggiato dall’alluvione del 1994, se ne leggono tutt’ora i segni e si percepiscono gli interventi di restauro e consolidamento magistralmente condotto dal professor Luciano Re docente di Restauro Architettonico presso il Politecnico di Torino, coadiuvato dall’ing. Tosti.