Nel territorio dell’Agro Tiburtino Prenestino si potrà conoscere Ponte Lupo, il tratto più impressionante dell’Aqua Marcia, l’acquedotto più lungo della Roma antica (circa 91 km), realizzato da Quinto Marcio Re tra il 144 e il 140 a.C., famoso per la freschezza e limpidezza delle acque captate presso le sorgenti di Marano Equo, tra Agosta ed Arsoli. Pur correndo per oltre 80 km in sotterraneo, fu necessario costruire alcuni ponti per superare le valli intercettate dall’acquedotto. Ponte Lupo venne realizzato per attraversare il Fosso dell’Acqua Rossa, luogo leggendario ove si sarebbe svolta la battaglia tra Orazi e Curiazi, ribattezzato nell’Ottocento “valle dei morti” per l’abbondanza di reperti umani e archeologici allora rinvenuti. Dal momento della sua costruzione, è stato oggetto di diversi rifacimenti e restauri, a testimonianza di un utilizzo durato almeno dieci secoli. Il risultato finale è un manufatto in opera composita, un palinsesto diacronico di tecniche costruttive, lungo circa 115 metri, spesso oltre 18 metri e sormontato da una strada carrabile che corre a una altezza di oltre 30 metri. Dopo un lunghissimo periodo di oblio, Ponte Lupo venne riscoperto e studiato a fine Ottocento dall’archeologo britannico Thomas Ashby, che affermò “Questo ponte è il più famoso e il più interessante di tutti i ponti degli acquedotti”.