Un tempo sede di una potente fortezza, costruita sulla sommità a dominio del territorio circostante, con lontanissime origini probabilmente Etrusche o Romane.
Se ne ha notizia dall' XI secolo con il possesso dei Cadolingi e poi degli Alberti di Prato e Mangona. Dal 1340 appartiene ai conti Pepoli. Distrutta manu militari verso la metà del XV secolo, oggi restano solo poche rovine, circondate e divorate dal bosco, a ricordare le molte battaglie sostenute da Firenze, Bologna e le varie signorie succedutesi, per determinare il controllo su vie di comunicazione terrestri e fluviali (la collina sovrasta la confluenza del torrente Gambellato nel fiume Setta) fondamentali, fra il nord padano e la Toscana.