Il Delta del Po è l’unico delta esistente in Italia e una delle più grandi riserve nazionale di zone umide con sbocco a mare privo di sbarramenti.
La Riserva di Biosfera, riconosciuta ufficialmente nel 2015, copre sostanzialmente tutto il territorio del delta e appartiene a 16 comuni, dei quali 9 in Veneto (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo), e 7 in Emilia-Romagna (Argenta; Codigoro; Comacchio; Mesola; Ostellato; Portomaggiore; Goro), con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti.
L’attuale assetto del Delta del Po, con il più lungo tratto di litorale sabbioso non antropizzato d’Italia, è il prodotto dell’azione del fiume, che nel corso dei secoli ha progressivamente sedimentato i propri depositi alluvionali presso la foce, determinando il progressivo avanzamento della linea di costa.
L’opera dell’uomo nel tempo ha regimato le acque e bonificato i terreni ma ha provveduto anche alla conservazione di vaste zone umide, come le valli salmastre, e tuttora garantisce la buona conservazione delle lagune con sbocco diretto a mare.
La Riserva ricade nella zona biogeografica continentale ed è costituita da un insieme fluviale caratterizzato da un tratto di fiume di rilevanti dimensioni e portata, con sistema deltizio, sistemi dunali costieri, zone umide vallive (molto estese e principalmente salmastre), formazioni sabbiose (scanni) e isole fluviali con golene e lanche.
La parte valliva è contraddistinta dalla presenza di un complesso sistema di canneti, barene, canali e paludi utilizzate prevalentemente per l’allevamento del pesce. Gli ecosistemi sono conservati grazie alle caratteristiche degli ambienti e alle leggi regionali e nazionali che pongono al primo posto la conservazione dell’integrità ecologica, dei sistemi naturali e delle specie.
Le attività umane sono presenti secondo un’intensità decrescente da monte a valle, tanto che a monte si trova anche una maggiore concentrazione di insediamenti urbani medio piccoli, che divengo più rarefatti verso il delta. L’agricoltura è l’attività principale, favorita dalle bonifiche del secolo scorso, ma anche le zone umide sono ancora oggetto di attività umane quali la pesca tradizionale, la molluschicoltura praticata nelle lagune, la vallicoltura estensiva, che è un elemento della cultura locale che sfrutta i cicli di migrazione delle specie ittiche tra il mare e le acque di transizione.
La Riserva del Delta del Po include il sito UNESCO “Ferrara, Città del Rinascimento e il suo Delta del Po” e tre zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar: la Valle di Gorino e territori limitrofi, la Valle Bertuzzi e specchi d’acqua limitrofi e le Valli residue del comprensorio di Comacchio. Inoltre, nel territorio si trovano numerose testimonianze storiche e culturali di notevole interesse e alcune ville veneziane del 17° secolo
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