La pineta del Tombolo è forse la più antica dItalia. Secondo alcuni studiosi potrebbe risalire persino all'epoca romana, sebbene se ne trovi testimonianza certa a partire dal '400, epoca in cui già godeva già di una particolare tutela, giacché non era concesso tagliarne gli alberi senza una specifica autorizzazione. La pineta è costituita da pini marittimi e domestici, ma ospita anche altre specie arboree ed è ricchissima di biodiversità: fra i cespugli della rigogliosa macchia mediterranea, ai piedi dei grandi alberi, vivono infatti volpi, ricci, raganelle, unampia varietà di uccelli, alcuni dei quali rari, moltissimi insetti e tartarughe. Questo ecosistema unico, che si estende per migliaia di ettari, è in parte Sito di Importanza Regionale (S.I.R.), oltre che Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) per la conservazione degli uccelli.
Da qualche anno la pineta è in parte attaccata da un parassita, il Matsucoccus feytaudi, che infetta in modo esclusivo i pini marittimi (ma non i domestici), uccidendoli. Sono urgenti: il monitoraggio della zona, l'esecuzione di interventi mirati e volti a preservare quanto possibile la pineta e un piano di rimboschimento adeguato, che preservi le caratteristiche di questo ambiente unico.