PIEVE

SAN LEO, RIMINI

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La Pieve di San Leo può essere raffigurata metaforicamente come una nave incagliata su uno scoglio, una nave di pietra ancorata per sempre alla roccia che la sorregge e di cui si compone. L’edificio è infatti posto a cavaliere di una protuberanza rocciosa del masso leontino cosicché c’è spazio per due ambienti sottostanti le navate: la cripta o confessionale ed il cosiddetto Sacello di San Leone che reca le tracce di una sorta di abside scavata direttamente nella roccia, al quale si accede da una porta esterna in prossimità della facciata. La Pieve, come il Duomo, sorge sulla tomba di Leone. Anche se la storia parla di un trafugamento da parte dell'imperatore tedesco Enrico II, detto il Pio, che avrebbe voluto trasferirlo in Germania. Ma, narra la leggenda, che giunto nel Polesine sia per gli acquitrini, sia per l’eccessivo peso, fu costretto ad abbandonarlo in quel di Ferrara, a Voghenza. Altri sostengono, invece, che le reliquie possono essere ancora nascoste a San Leo.
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2016
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