In Toscana ci sono moltissime chiese romaniche che per fortuna hanno conservato per buona parte la loro struttura originaria. Questa chiesa è antichissima.
In facciata, preceduta fino all'ultima guerra da un portico di cui rimangono le eleganti mensole rinascimentali, è visibile il portale ad arco a tutto sesto.
Nell'interno, da notare i capitelli decorati con foglie stilizzate, testine umane e motivi astratti.
Il fonte battesimale e il ciborio sono del XVI secolo.
Conserva una tavola di scuola giottesca con Sant'Ansano e angeli, attribuito a Puccio di Simone, e una tela di Rutilio Manetti con Sant'Alessandro liberato dal carcere da un angelo (1625). Di fronte si trova un dipinto raffigurante Sant'Antonio da Padova, san Brunone e san Filippo Neri, dipinto da un anonimo artista fiorentino del XVII secolo vicino a Orazio Fidani.
Nella navata destra si trova un'urna con i resti di San Bonifazio: la Compagnia del Paradiso nel 1680 fece traslare le reliquie di questo santo dalle catacombe romane a questa pieve.
Nel retro della abside c' è un declivio che rischia di portarsi dietro parte della chiesa che risulta chiusa per inagibilità.