PIEVE DI SAN GIOVANNI BATTISTA IN CAMPAGNA

BOVOLONE, VERONA

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PIEVE DI SAN GIOVANNI BATTISTA IN CAMPAGNA
Isolata nella campagna di Bovolone, piccola cittadina della provincia veronese, si trova l'antichissima ecclesia baptismalis di San Giovanni, un complesso formato da due chiese molto dissimili. La prima è una fabbrica cinta da robuste fondazioni che lasciano intuire l'originaria mole, mentre l’altra nel suo corpo principale è a pianta ottagonale. Della primitiva chiesa, che risale probabilmente al V sec., rimane solo l'articolato impianto fondale composto dall'aula principale - un ambiente di doppio modulo quadrato concluso in un'abside profonda - affiancata ad oriente da due vani laterali e circondata da un annesso ad U. Davanti alla ecclesia, nel secolo successivo, venne costruito un grande battistero, oggi testimoniato dalle fondazioni e dai resti di un fonte ad immersione che la tl ha datato al sec.VI. Le fabbriche subirono gravissimi danni - verosimilmente con il terremoto del 793 e le aggressioni ungare (860-890) - tanto da essere riedificate, in X-XI sec., come ancor oggi in parte vediamo nella chiesa mono navata e negli gli alzati del battistero. Di quella ricostruzione il devastante terremoto del 1117 pare abbia compromesso il solo perimetrale nord dell'ecclesia che venne comunque rifatto assieme ai nuovi annessi laterali absidati, sul finire del sec. XIII. Mai come a cavallo del 1300 la chiesa esprime con forza un impianto a T composto da tre aule, ben affrescate e pavimentate, comunicanti tra loro attraverso piccole aperture. Purtroppo i successivi eventi della storia - la parificazione dei riti battesimali, ad immersione e ad infusione,sancita dal sinodo di Ravenna del 1311, la peste del 1330 e le imponenti trasformazioni territoriali - porteranno San Giovanni alla totale decadenza e perdita di identità tanto, che nel 1454, il vescovo Ermolao Barbaro lo menziona come cappella campestre bisognosa di essere riparata e chiusa con chiavi. Nella seconda decade del 500 porrà rimedio alla situazione di abbandono frà Giovanni da Legnago, con il restauro dell'ecclesia e la costruzione del campanile; ad un periodo di poco successivo va invece riferita la copertura 'dell'oratorio' con una cupola a base circolare scompartita in otto fusi da costoloni ed affrescata con 2 cicli pittorici sovrapposti, l'uno sulla vita del Battista l'altro sulla Passione di Cristo. A metà seicento il complesso subirà una mesta deriva verso la funzione agricola, come testimonia la comparsa di una casa d'abitazione interposta tra i sacri edifici. Nel 1792 si registra la conseguente trasformazione dell'ecclesia in deposito agricolo e la rielaborazione 'dell'oratorio' attraverso la costruzione di un presbiterio a forma di croce greca. Chiesa e la casa colonica, nel catasto Napoleonico del 1816, formavano un unico mappale definito “Casa da massaro con campanile”, mentre l'ex battistero era censito come “Oratorio privato di San Giovanni”. Alla completa perdita di radici e memoria sono seguiti due secoli di oblio e d'incuria che avevano condotto l'insieme alla rovina quasi totale. Nel 1995 la rotonda de San Zuane era nota come fabbrica cinquecentesca e quanto rimaneva della retrostante chiesa si pensava fosse una basilica benedettina. Poi i restauri (1999-2010). Giampaolo Quirinali S.Giovanni in campagna “Ecclesia baptismalis” Lettura e restauro conservativo di un monumento, Bovolone 2006
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