Tra i boschi di Cereglio, nel comune di Vergato, sorge l'antica Pieve di San Pietro di Roffeno. Centro religioso di feudo medievale, sede battesimale intorno alla quale gravitavano 12 parrocchie, fu eretta a Collegiata nel 1183 da Papa Lucio III e nel 1510 i beni della Pieve vengono aggregati a quelli dei canonici di San Pietro di Bologna. L'assetto attuale della chiesa risale al 1155, poi rimaneggiato e sopraelevato nel '600 dopo un grave incendio, e conserva l'impianto basilicale a tre navate, un'abside romanica coronata da archetti pensili e dentelli, una monofora centrale decorata a bassorilievo che denota evidenti influssi bizantini. L'interno conserva due pregevoli capitelli romanici ai lati del presbiterio e un raro fonte battesimale in pietra arenaria che riporta la classica decorazione a delfini.
Di bella e pregevole fattura anche l’Acquasantiera in sasso eseguita a scalpello e affascinanti alcune tempere di particolare bellezza che appaiono sull'intonaco murale nonché quella raffigurante la Madonna di Loreto su un pilastro della navata centrale.
Di particolare interesse anche la torre posta a difesa della corte e l'edificio adibito a canonica con un ballatoio sostenuto da una pilastrata in legno che ricalca i portici cittadini medievali.
Una delle poche nella zona a conservare ancora oggi evidenti tracce romaniche risalenti all'epoca della sua costruzione (metà del XII secolo).
Leggende e storia si fondono: qui alla Pieve Azzo Roffeno cercò di resistere all’assedio dei bolognesi, all'interno del castello che probabilmente era collocato nell’attuale casa torre del Monzone, risalente forse al 1200 (o anche prima). Nella casa torre del Monzone soggiornò anche Giorgio Morandi all’inizio della sua carriera, dove eseguì ben 18 opere nei mesi estivi del suo soggiorno per vacanze.