La Pietra Parcellara è un monte sito in val Trebbia in provincia di Piacenza. Appartiene, per la parte nord, al comune di Travo e per quella sud a quello di Bobbio.
Ofiolite di serpentino nero, pur se non particolarmente alto (836 m) domina le colline circostanti da cui sporge bruscamente staccandosi per morfologia, colore e imponenza. Permette, dalla sua cima, una visione panoramica di tutta la val Trebbia, la valle di Bobbiano, la val Luretta, il monte Penice e le zone limitrofe. Vi si accede con due strade: una che sale da Travo passando per la frazione di Chiosi verso il passo della Caldarola sotto Bobbio, raggiungibile anche da Mezzano Scotti (Bobbio), l'altra da Perino di Coli verso Donceto (Travo) e poi verso la località di Brodo (Bobbio); si arriva alla cima con un sentiero abbastanza agevole in una decina di minuti. Ai piedi della pietra, appena sopra Brodo e sotto la strada della Caldarola, vi è l'Oratorio della Madonna di Caravaggio, alle dipendenze della chiesa parrocchiale di Mezzano Scotti (Bobbio).
La Pietra Parcellara, una delle montagne più note ai piacentini, è detta anche il "Cervino della Valtrebbia" perché ricorda con la sua punta aguzza il ben più noto e alto monte simbolo delle Alpi. Solitaria, in quanto nessun monte le si affianca da Travo fino alle pendici del Monte San Lazzaro, la Pietra Parcellara si presenta con mille facce ed aspetti diversi, ogni volta sorprendenti: da Travo è rotonda come un elmetto, da Perino di Coli è appuntita e affilata come un duro e nereggiante cono, da Cassolo di Bobbio è piatta e larga.
STORIA: Sul monte anticamente chiamato Prescigliera, si formò un castrum monastico che crebbe di importanza con la costruzione del Castello di Prescigliera e della vicina cappella, come antico possedimento del Monastero di San Paolo di Mezzano Scotti (Bobbio). Successivamente il feudo passò ai Malaspina. Nel 1120 Piacenza e le truppe guelfe occupano la zona nel corso della guerra condotta ai ghibellini bobiensi, ma i Malaspina riescono a resistere e rioccupare l'area. Nel 1155 venne ceduta alla nobile famiglia dei Perducca, feudataria della Pietra Perduca, anch'essa fortificata e dotata di castello. Nel 1164 il Barbarossa infeuda la Val Trebbia e moltissimi feudi ai Malaspina e forse erroneamente certificano a loro la proprietà del feudo di Pietrasilaria, che viene riconfermato a Oberto da Perducca. Novamente i piacentini guelfi attaccano l'area e assediano il castello, nella battaglia morì un nipote di Oberto, e dopo mesi di combattimenti sono costretti alla fuga. Nel 1269 il comune di Piacenza occupa il territorio, il feudo di Parcellara ed il castello, che verrà completamente distrutto nonostante le proteste del vescovo di Bobbio. Il territorio assieme alla zona di Mezzano il suo Monastero e dintorni, entreranno a far parte della Contea vescovile di Piacenza, fino al passaggio sotto il comune di Bobbio di Mezzano nel 1927.
IL PERCORSO: Dalla piazza di Perino attraverso il borgo vecchio si scende verso il fiume Trebbia e con la passerella pedonale ci si porta sulla sponda sinistra. Costeggiando gli impianti sportivi (piscina e campi da tennis) si percorre la rotabile per Rondanera e successivamente il sentiero che sale ad incontrare la strada Donceto-Brodo.Al termine della salita si incontra la strada che collega Perino a Brodo. (http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/itinerari-e-visite/escursionismo/item/sulla-pietra-parcellara.html)