Intorno all’anno 1000, nella zona compresa tra Serramonacesca e Tocco da Casauria, si stabilirono i benedettini e per la costruzione delle grosse Abbazie giunsero esperti scultori da altre regioni. Si sviluppò così la lavorazione della pietra, antica arte tramandata di padre in figlio, che caratterizza la tipica figura dello "scalpellino". Questa pietra bianca ha la caratteristica di essere abbastanza tenera e quindi facilmente lavorabile, a differenza di quella nera, più compatta e lucidabile. I nostri antenati la scoprirono sin dal paleolitico (cacciatori), poi nel medioevo con gli scalpellini e infine nel 1700, con lo svilupparsi della transumanza e dei conseguenti traffici con la Puglia, vennero costruiti i “tholos”, capanne pastorali in pietra a secco, realizzate con la sovrapposizione concentrica di lastre di pietra calcarea. Lettomanoppello è noto come il “Paese degli scalpellini” e, tra il 1800 e il 1900, fu definito dai paesi limitrofi “Piccola Carrara".