La piazzetta XC Pacifici si apre oltre il voltone del Municipio di Forlì, a fianco di piazza Saffi. Prende il nome da quello di una Magistratura forlivese creata nel 1540 da Mons. Guidiccioni, presidente di Romagna, e autorizzata dal papa Paolo III a imporre i propri ordini con o senza le armi. La Magistratura era retta da Novanta uomini “neutrali, quieti, non intricati né interessati alle Parti, né di Parzialità in alcun modo sospetti”, come si legge negli Ordini istitutivi. Tale istituzione, nota anche come Sacro Numero dei XC Pacifici, costituiva un vero e proprio potere di polizia e, in parte, anche politico. Il lavoro della Magistratura fu efficacissimo per ben 257 anni, anche se, soprattutto nell’ultimo periodo di attività, essa fu accusata di aver ampliato eccessivamente il proprio potere ed i propri privilegi. I Novanta Pacifici furono sciolti nel febbraio del 1797 dal generale Napoleone Bonaparte. L’istituzione aveva sede nel pianterreno del Palazzo Pubblico e questo fatto motiva la denominazione odierna della Piazzetta e della Sala omonima ai piedi dello scalone. Prima dell’ultimo conflitto mondiale il luogo era denominato piazzetta del Teatro, in quanto lì era ubicato l’ingresso del settecentesco teatro comunale, distrutto a seguito del crollo della torre civica il 9 novembre 1944, minata dall’esercito tedesco in ritirata. La torre civica, ricostruita negli anni Settanta del Novecento, domina ancora la piazzetta e la divide da un’altra piccola piazza, quella della Misura, che oggi occupa il posto del teatro perduto. Nella piazzetta XC Pacifici era situata l'associazione di Assistenza pubblica e di pronto soccorso "Dam Una Man" (poi Croce rossa italiana), costituita nel gennaio del 1920, come testimoniano le targhe qui murate con i nomi scolpiti dei soci fondatori e benemeriti, tra cui alcune famiglie ebree. Per tutti questi motivi il luogo, oltre che centralissimo per la città di Forlì, è ricco di simboli e memorie non adeguatamente valorizzati.
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