PIAZZA SCIUSTRA

Ex attracco del Naviglio Martesana ed ex lavatoio, ora Piazzetta Marietti. Dopo la realizzazione del naviglio, sulla sponda contigua a Inzago si svilupparono le nuove attività legate al flusso dell’acqua e delle merci: molini idraulici, sciostre (sciùstra in dialetto), abitazioni per i navaroli, guadi e fornaci. Le sciostre erano dei magazzini di materiali per l’edilizia (legnami, calcine, morogne, ciottoli di fiume per la rizzada, ceppo gentile, pietre e laterizi) e di legname da ardere: materiali tutti che pervenivano alla sciostra prevalentemente via naviglio. Le sciostre erano situate sulla parte opposta all’argine dove correva la strada percorsa dai cavalli per la risalita (alzaia Martesana), in modo che le operazioni di scarico comportassero spostamenti minimi della merce che era per lo più ingombrante e pesante. Testimonianze risalenti a fine ‘500 indicano l’esistenza di due sciostre a Inzago, una, forse la più antica, ubicata nell’attuale giardino di villa Aitelli posto al di là di via Marchesi, con vicino una fornace diroccata, l’altra, o meglio le altre, attorno alla piazzetta Marietti: la sciostra della Scuola dei Poveri, anch’essa contigua a una fornace di calcina, situata nel complesso edilizio attualmente in via Ferrario Balconi 3/13/13a/15/17 e un’altra nel fabbricato ancora esistente oggi noto come la Corte "del Liseu" (via Ferrario Balconi 19), di proprietà dei Seregni sino al 1640, poi del collegiato Ludovico Moneta sino al 1677, quindi dei nipoti Vitali e discendenti sino a metà del ‘900. Allora tale fabbricato era suddiviso in due corti: il Leonardo (parte confinante con la piazzetta) e la Corte dei Navaroli (parte confinante con i rustici di villa Vitali-Aitelli dove abitavano i proprietari dei barchetti e i loro garzoni). Non è un caso che le sciostre fossero state ubicate tra la via d’acqua del Naviglio della Martesana e il reticolo stradale che gravitava in particolare sulla Postale Veneta, oggi via Roma, a testimonianza dell’interazione dei flussi merci tra la rete fluviale e quella stradale.