L’odierna Piazza Oberdan è frutto del piano regolatore municipale del 1925 che voleva rappresentare simbolicamente la solennità e la rigidità del potere fascista in una piazza a forma di esedra. Nata dallo sventramento della vecchia caserma austro-ungarica e alle spalle del Palazzo di Giustizia, questa piazza era destinata a svolgere un ruolo essenziale nella pianificazione dell’organismo-città. Durante gli anni Trenta vennero progettati cinque edifici simbolo del potere del Regime, ideati con un linguaggio espressivo che li relaziona uno con l’altro in un’omogeneità eclettica, con la preferenza di decoro di matrice classica e l’uso di ampi porticati ad unirli nei prospetti affacciati alla piazza, ovvero: il Palazzo dell’INA, la Casa del Combattente (vedi tappa 6), la Casa del Lavoro, il Palazzo della TELVE e quello della RAS.