Giuseppe Partini è il protagonista indiscusso dell’ambiente architettonico senese della seconda metà dell’Ottocento. L’impronta del Partini nel Campo è in forme non traumatiche e come assorbite dalla natura stessa della piazza: la sistemazione della nuova Fonte Gaia e l’inserimento dei settantuno colonnini che delimitano la pavimentazione a laterizi, al cui disegno partecipa anche l’architetto Cantucci. Tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento il Palazzo Pubblico è oggetto di importanti lavori, interni ed esterni, ai quali si deve l’attuale assetto della facciata. Si tamponano le finestre non anteriori alla fine del Seicento, si ricostruiscono i timpani di quasi tutti i portali e i relativi archi ribassati e si ripristinano le due trifore centrali del secondo piano e il timpano di quella parzialmente occlusa dalla cappella. Si sostituiscono le colonnette e i capitelli più deteriorati nonché le lupe agli angoli del corpo centrale, si demolisce il balcone del secondo piano e l’affresco che prima circondava l’orologio della Torre.