PIAZZA D'ARMI DI BAGGIO

PIAZZA D'ARMI DI BAGGIO

MILANO

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PIAZZA D'ARMI DI BAGGIO

anno censimento

2016

numero voti

3,006

posizione classifica

107

stato del progetto

Concluso

tipologia

Istruttoria

Un’oasi nascosta di 35 ettari tra magazzini militari e una caserma, l'impegno del FAI per assicurare la tutela di un'area verde preziosa per l'intero quartiere.

La piazza d’Armi è un’area verde di 35 ettari racchiusa tra i Magazzini Militari di Baggio e la caserma Santa Barbara a Milano.
La Piazza d’Armi compare per la prima volta su una mappa nel 1911 e nel 1914 la Carta Topografica d’Italia documenta gli “Hangars” della Leonardo da Vinci dell’Ing. Forlanini per la costruzione di dirigibili. Dall’aerodromo di Baggio partì Umberto Nobile a bordo dell’aeronave Italia per la sua sfortunata missione al Polo Nord. Nella prima metà degli anni ‘30 la superficie di volo venne smantellata. Nel 1931 si inaugurano a ridosso della Piazza il nuovo Ospedale Militare in stile neorinascimentale e la Caserma Santa Barbara, un esempio di architettura degli anni '30, appositamente costruita per il Reggimento Artiglieria a Cavallo, la Voloire, La caserma è ora utilizzata in parte dall’Esercito.

L’area della Piazza d’Armi veniva utilizzata per le esercitazioni militari in particolare quelle dei carri armati. Con la fine di queste attività, a partire dagli anni 80, la natura ha lentamente trasformato la Piazza d’Armi in un’alternanza di boschetti di latifoglie miste, incolti dalle vivaci fioriture in primavera e estate, aree umide frequentate anche da uccelli migratori. Un prezioso polmone verde e un vero ecosistema con piccoli mammiferi, rettili, anfibi e uccelli. Su 41 specie di avifauna presenti 32 sono protette dalla Direttiva 79/409/CEE "Uccelli" (tra cui lo sparviere, stanziale tutto l’anno), e una particolarmente protetta: il gufo reale. Le aree boscate accolgono picchio verde e picchio rosso maggiore, quelle umide l’airone cenerino e la ballerina bianca. L’acqua consente la riproduzione di due specie di tritoni, rigorosamente protette in Lombardia dalla Legge Regionale n. 10 del 31/3/2008 e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, e del rospo smeraldino, altrettanto tutelato.

Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

552° Posto

43 Voti
Censimento 2020

1,342° Posto

129 Voti
Censimento 2018

889° Posto

109 Voti
Censimento 2016

107° Posto

3,006 Voti

PIAZZA D'ARMI DI BAGGIO

MILANO

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PIAZZA D'ARMI DI BAGGIO
Tra i Magazzini Militari di Baggio e la caserma Santa Barbara è racchiusa a Milano in zona 7 un’oasi segreta di 35 ettari. Da fine anni ‘80 la natura ha lentamente trasformato l’area abbandonata di esercitazioni per carri armati, la Piazza d’Armi, in un’alternanza di boschetti di latifoglie miste, incolti dalle vivaci fioriture in primavera e estate, aree umide frequentate anche da uccelli migratori. Un prezioso polmone verde per la città congestionata e inquinata, un vero ecosistema con piccoli mammiferi, rettili, anfibi e uccelli. Ben poco traspare al di là delle mura di recinzione della corsa delle lepri e del volo dei fagiani. Su 41 specie di avifauna presenti 32 sono protette dalla Direttiva 79/409/CEE "Uccelli" (tra cui lo sparviere, stanziale tutto l’anno), e una particolarmente protetta: il gufo reale. Cardellino e fringuello non sono protetti ma altrove ormai rari. Le aree boscate accolgono picchio verde e picchio rosso maggiore (protette), quelle umide l’airone cenerino e la ballerina bianca (protette). L’acqua consente la riproduzione di due specie di tritoni (T. punteggiato e T. crestato), rigorosamente protette in Lombardia dalla Legge Regionale n. 10 del 31/3/2008 e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, e del rospo smeraldino, altrettanto tutelato. Dal dopoguerra è sorto un mosaico di orti urbani, con un’attività di apicultura: 150 arnie per un totale di circa due milioni di api producono un inatteso “miele in città”. Nel 2010 si è affiancato un campo di Polo/Equitazione (Milano Polo Club), conosciuto a livello internazionale e considerato uno dei migliori d’Europa. L’ambiente agricolo semi-naturale, tipico del paesaggio rurale lombardo, è rimasto quasi invariato per secoli. Risale al 1346 la presenza sul luogo di una cascina (Moreto), documentata fino al 1937 e poi demolita. Oggi le due cascine più prossime sono la Torrette di Trenno e la Linterno. Come un “Terzo Paesaggio” l’area rinaturalizzata è l’anello di congiunzione tra città e campagna, nonché un tassello di prosecuzione dei contigui Parco delle Cave e Bosco in Città (sistema urbano del verde). Il Novecento avvia un secolo di storia militare. La Nuova Piazza d’Armi compare per la prima volta su una mappa nel 1911 e nel 1914 la Carta Topografica d’Italia documenta gli “Hangars” della Leonardo da Vinci dell’Ing. Forlanini per la costruzione di dirigibili. Dall’aerodromo di Baggio partì Umberto Nobile a bordo dell’aeronave Italia per la sua sfortunata missione al Polo Nord. Nella prima metà degli anni ‘30 la superficie di volo viene smantellata. Nel 1931 si inaugurano a ridosso della Piazza il nuovo Ospedale Militare in stile neorinascimentale e la Caserma Santa Barbara, un esempio di architettura degli anni '30, appositamente costruita per il Reggimento Artiglieria a Cavallo, la Voloire, La caserma è ora utilizzata in parte dall’Esercito. L’area dismessa indicata come ATU (Ambito di Trasformazione Urbana) è stata consegnata all’INVIMIT per la sua “valorizzazione”: la vendita sul mercato immobiliare con gli standard edificatori previsti dal PGT (Piano di Governo del Territorio), 290.000 nuovi mq di superficie lorda di pavimento sul 50% del totale dell’area. Ciò malgrado il processo di partecipazione avviato nel 2014 dal Consiglio di zona 7 abbia evidenziato la volontà di cittadini e associazioni per l’assoluta conservazione del verde esistente. Per mantenere la vocazione naturalistico – storica dell’area e avviare la sua riconversione ecosostenibile, dimostrando che anche il verde produce reddito, l’Associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere difende un progetto partecipato senza consumo di suolo, con riuso degli edifici esistenti, i Magazzini militari, alcuni tutelati come bene architettonico. Intende offrire alla città un Parco Agro Silvo Pastorale Urbano, multifunzionale e di aggregazione sociale. La cordata ha l’appoggio di numerosi esponenti del mondo scientifico, accademico, culturale e istituzionale.
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