Situato nel territorio del Comune di Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro; si presenta come “un baluardo isolato e trilobato dalla testa spianata”, affacciato sul Mar Tirreno, un pia-noro dell’estensione di circa 25 ha, in cima ad una collina alta circa 130 m rispetto alla pianura costiera sottostante. La tradizione popolare ha ivi localizzato l’antica città di Terina, ricordata da innumerevoli fonti e leggende antiche (Licofrone, Omero, Plinio, il mito della sirena Ligea), tanto che dopo l’Unità d’Italia, per essere distinta dalle altre, a Nocera venne aggiunto l’appellativo di Terinese. Venne poi ipotizzato che sul sito sorgesse l’altra città magno greca di Temesa, anch’essa di incerta ubicazione, ma recentemente anche questa congettura è sembrata cadere. Dopo le ultime campagne di scavo effettuate nel 2006 dall'Università di Napoli Federico II sembra prendere sempre più corpo l'ipotesi dell'ubicazione della città brezia di Noukria. Comunque sia, l’evidente e frequente presenza di numerosi frammenti ceramici sparsi sul pianoro testimonia l’esistenza di un centro abitato. Il primo approccio scientifico all’identificazione del sito avvenne ad opera di Francois Lenormant, di passaggio nel 1882 nel corso del suo viaggio in Calabria poi descritto nel libro “La Grande Gréce et la Calabre”, al quale venne mostrato da lontano il pianoro. Nel 1914 l’illustre archeologo Paolo Orsi esplorò per la prima volta il sito in modo scientifico, eseguendo una serie di scavi dai quali emersero scarsissimi reperti, di nessuna importanza artistica: alcuni frammenti di colonna, un architrave, un paio di pezzi di macina per grano, giudicati tutti di epoca romana tardo-imperiale. Emersero anche informi coccetti, giudicati di epoca pre-ellenica, e vennero identificate delle strutture murarie costituenti una cinta muraria, di epoche variabili dall’antichità classica al periodo bizantino e medioevale. Dal 1982 al 2008 si sono svolte diverse campagne di scavo, che hanno di fatto confermato le ipotesi di Orsi circa l'esistenza di un centro bruzio, Noukria, definitivamente abbandonato nel X secolo, con il probabile spostamento della popolazione nell'attuale Nocera, che dalla primigena città prese il nome
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