L’attuale villa comunale si estende su un’area in parte già occupata dal distrutto monastero di clausura di Santa Chiara. La fondazione del monastero benedettino si fa risalire a San Domenico da Foligno (XI sec.), anche se la sua esistenza è documentata a partire dal 1581, all’interno della giurisdizione della chiesa cattedrale di S.M. Assunta. Il monastero fu ampliato dal vescovo T. Gigli (1561-1576), prima di passare alla sede di Piacenza. A partire dal 1895, parte dell’area del monastero fu ceduta al Municipio della città, che dal 1910 la riconvertì in giardino pubblico. L’intero monastero fu distrutto dal terremoto della Marsica del 1915. All’interno del parco sorge attualmente una piccola cappella in stile neoclassico dedicata alla santa eponima. Nella villa sono collocati anche i busti bronzei di alcuni cittadini illustri: A. Carnevale (1813-1891) sacerdote e letterato, V. Simoncelli (1860-1917) giurista e deputato al Parlamento per il Collegio di Sora dal 1909.