PARCO NATURALE DEI MONTI LESSINI

BOSCO CHIESANUOVA, VERONA

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PARCO NATURALE DEI MONTI LESSINI
I monti Lessini, posti a settentrione della città di Verona, sono delimitati a Ovest dalla Val d’Adige e dalla valle dei Ronchi a Nord. La loro morfologia è varia: sono costituiti da un altopiano centrale che scende verso pianura con alcune dorsali separate da vallate e raggiungono la pianura sotto forma di dolci colline. La parte più alta, l’altipiano oltre i 1200-1300 metri, è costituita da ampi prati e pascoli, mentre la parte intermedia, dagli 800 ai 1200 metri è caratterizzata da una faggeta, con presenza di carpino nero e abete rosso, mentre i vaj profondi e ricchi di boschi, verso la pianura diventano ampie vallate con colline coltivate a ciliegio, vite ed olivo. La Lessina custodisce ambienti e paesaggi quasi intatti; i suoi caratteri naturalistici, storici, ambientali ed etnici la rendono un territorio ricco di testimonianze e di luoghi di elevato interesse. La natura carsica della Lessinia, grazie all’interazione della pietra calcarea insieme all’acqua ha dato origine ad alcuni elementi paesaggistici a carattere geologico di grande attrattiva quali il ponte di Veja, un ponte ad arco naturale, il Buso del Valon, i covoli di Camposilvano, la valle delle Sfingi a Velo Veronese e le cascate di Molina. Importanti sono anche le grotte, come la Spluga della Preta, un abisso carsico che raggiunge la profondità di 877 metri. Di grandissima importanza è il giacimento dei fossili di Bolca nella Lessinia orientale, dove le rocce della “Pesciara” custodiscono le testimonianze di un ambiente marino dell’Eocene (50 milioni di anni fa circa) con una enorme varietà di pesci fossili e non solo. Alcuni di questi fossili, già noti nel Cinquecento, possono essere ammirati nel Museo dei Fossili a Bolca e in quello di Storia Naturale a Verona. Non solo la natura, ma anche la presenza dell’uomo arricchisce questo territorio: la grotta di Fumane custodisce testimonianze preistoriche lasciate dall’Uomo di Neandertal e dai primi uomini moderni come, ad esempio, alcuni disegni ad ocra fra i primi mai eseguiti, documentando una frequentazione della grotta di ben 60.000 anni, a partire dai 90mila fino a 30mila anni fa circa. La presenza dell’uomo è stata fondamentale nella costruzione del paesaggio della Lessinia: i pascoli dell’altopiano, di origine probabilmente medioevale, sono nati dall’abbattimento di antiche foreste per ospitare le greggi e le mandrie durante la bella stagione. La pietra della Lessinia, formata da strati regolari e ben separati, ha fornito la materia prima per la costruzione della tipica architettura rurale lessinica: i paesi, le contrade, le malghe e anche le stesse recinzioni dei pascoli sono realizzati con lastre di questa pietra che spesso racchiude fossili di ammoniti. Fra gli edifici, non meno suggestive sono le “giassare”, di forma cilindrica, nate per conservare il ghiaccio durante la bella stagione. Fra le testimoniane più recenti ci sono i forti costruiti nel primo Novecento o le trincee della Prima Guerra Mondiale. A Giazza, si mantengono vive le tradizioni della comunità Cimbra, stanziatasi in Lessinia nel XIII secolo, con la loro lingua e con la Festa del Fuoco, che rimanda alla antica tradizione dei falò accesi per mettere in fuga le tenebre la notte del 23 giugno. Nelle vicinanze di Giazza, si trova la foresta demaniale, uno splendido bosco di faggi, abete bianco e abete rosso, che nasce da un grande opera di rimboschimento iniziata nel 1911 nelle valli Fraselle e Revolto, testimonianza di come i nostri avi, con un paziente lavoro ed una continua gestione abbiano rigenerato un ambiente, prima compromesso dall’eccessivo sfruttamento, per le generazioni future. La Lessinia, con il suo incredibile patrimonio naturale, ambientale, storico e paesaggistico, è oggi in parte tutelata dal Parco Regionale dei Monti Lessini.
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