Villa Necker, dimora storica situata nel centro della città di Trieste, rappresenta una delle maggiori espressioni neoclassiche tra le numerose ville e giardini nate a cavallo dell'Ottocento nel borgo Giuseppino. Nel 1775 l'ingegnere militare Vincenzo Struppi realizzò il primo giardino all'italiana a Trieste, nella proprietà sita in contrada dei SS. Martiri dove già allora era presente una casa di campagna a valle del giardino. Questa realizzazione fu tra le prime residenze "domenicali" con parchi e giardini a fiorire in città ed è sicuramente la meglio conservata giunta fino a noi. Nel 1790 Antonio Faraone Cassis, dopo aver acquistato la proprietà, avviò una serie di lavori di abbellimento estetico trasformando una semplice casa di campagna in una delle più belle ville di Trieste. Anche il parco fu trasformato ornandolo con giochi d'acqua, una ricca orangerie e statue realizzate dallo scultore Antonio Marignani. Nel 1820 la proprietà fu venduta a Jerome Bonaparte, fratello di Napoleone. In questo periodo la villa si arrichì di ulteriori elementi, con una cappella, un teatro e con l'inserimento dell'orologio nel timpano centrale della facciata. Anche gli arredi diventarono sontuosi e i camini della sala maggiore vennero decorati con delle acquile napoleoniche. La villa fu acquistata poi da Alfonso Teodoro Carlo Francesco de Necker, console svizzero e titolare di una ditta di commercio. Da allora la villa prese il nome di Villa Necker. Nel 1851, gli eredi di Teodoro Necker, vendettero la villa al Sovrano Erario Militare in conto della Osterreichische Kriegsmarine (la Marina da Guerra dell'Impero Austro-Ungarico). Alla fine del 1918 la villa divenne proprietà del demanio italiano e venne occupata da comandi minori e uffici. Restituita Trieste all'Italia il 26 ottobre 1954, la villa fu prescelta come sede del Comando militare. A partire da questa data villa Necker è rimasta ininterrotamente sede del massimo comando militare della città. Attualmente l'edificio ospita il Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia affiancato dalla Villa Italia, sede del Circolo Unificato di Presidio.
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