l numero 3 della via di Salcano, in Borgo Carinzia, oggi via Montesanto 1, troviamo l’entrata principale della villa Ceconi, costruita su terreni appartenuti alla famiglia de Catterini. Fu edificata nel 1885-87, al posto di una costruzione preesistente per il ricco costruttore ferroviario Giacomo Ceconi. Passò varie volte di proprietà e venne gravemente danneggiata nel corso della Prima Guerra Mondiale finché, nel 1922, per mediazione dell’architetto Max Fabiani, che poi l’avrebbe restaurata, fu acquistata dalle Madri Orsoline per istituirvi il nuovo educandato dopo il loro trasferimento da via delle Monache, da quell’edificio che le Orsoline avevano occupato già dal 1672. Nel 1923 venne posta la prima pietra per la costruzione dell’odierno istituto posto sulla via Palladio, che si congiunge alla villa tramite una serie di corridoi. La villa, dopo un periodo di occupazione alla fine della seconda Guerra Mondiale da parte di formazioni militari di vari paesi, assolse la funzione di educandato fino al 1990, quando venne affittata e destinata a sede di uffici. Di notevole bellezza è il parco antistante la villa, ampio e di forma rettangolare allungata, è delimitato da un alto muro su tre lati. La maggior parte delle piante presenti, vista la loro altezza e la loro età, presumibilmente formavano già il parco di villa Ceconi. Di questi esemplari è da ricordare l’antica quercia da sughero (Quercus suber) presente a Gorizia solo in due esemplari, l’altro s’innalza nel Parco Coronini e poi alti tigli, ippocastani, tassi e cipressi. Lungo il muro che costeggia la via Montesanto si può trovare una piccola grotta, dove nel 1921, fu posta la statua della Madonna di Lourdes, proveniente dal monastero di Via delle Monache.