Situato alle pendici dell'antico semicratere vulcanico che sovrasta il borgo di Orroli, il Parco archeologico "Su Motti" contiene alcune tra le più antiche tracce di attivià umana della Sardegna. Abitato sin dal 3500 a.C. il sito ospita una quindicina di "domus de janas" - antiche tombe ipogeiche ricavate dalle pareti rocciose e dai singoli, enormi, massi erratici disseminati in tutto il territorio a testimoniarne l'origine vulcanica -, nuraghes e altri manufatti preistorici . Le "case delle fate" sono la testimonianza più importante di un sito che addensa migliaia di anni di storia, fino all'epoca recente poiché è questo il luogo dove gli orrolesi, sino a pochi decenni fa, estraevano la pietra per costruzioni e manufatti. Il legame col luogo è così importante che i massi più singolari e imponenti hanno il proprio nome ("su Corongiu de Empolla", "is cadiras de su Rei, de sa Regina e de is fillus insoru", "su Crastu de Abori"). Il parco è ospitato da un antico bosco di roveri secolari, lecci e querce che rende ancora più evocativo il paesaggio.