Il Parco Archeologico di Laos copre un’area di circa 60 ettari e costituisce l’area di maggiore interesse storico-culturale dell’intero territorio dell’Alto Tirreno Cosentino. Situato sul colle di San Bartolo, l’impianto urbanistico dell’antica città di Laos si presenta come un insieme di resti che testimoniano l’importanza di questa colonia achea che si rese autonoma in seguito all’invasione da parte di componenti etniche non greche.
Sono stati individuati diversi moduli viari: una strada principale (plateia), in senso N-S, originariamente ampia circa 12 m, poi ridotta a 5 m per l'aggiunta di due marciapiedi porticati, incrociata ortogonalmente ogni 96 m da strade secondarie E-O, ampie circa 4,80/5 m. Il fondo delle strade è costituito da un battuto di terra rivestito da un fine acciottolato o da tritume di ceramica e laterizi. Ogni isolato aveva due abitazioni sul fronte strada, separate da uno stretto ambitus per la raccolta delle acque reflue. Le abitazioni rinvenute appartengono a residenze di rango, di dimensioni considerevoli, organizzate intorno a un'amplissima corte scoperta, circondata da vani. Costruite con uno zoccolo in ciottoli o blocchetti di arenaria e alzato in mattoni crudi con travature lignee destinate a sopportare tegole in terracotta, hanno pavimenti in battuti di terra talvolta lastricati da minuti frammenti ceramici. Quasi tutti gli edifici erano serviti da impianti idraulici costituiti da raffinati sistemi di raccolta, utilizzo e smistamento delle acque piovane.