Antonio Vacchi Suzzi iniziò la costruzione nel 1864, affidandosi all’architetto Cesare Costa di Modena. I lavori, terminati nel 1884, coinvolsero numerosi artisti e artigiani, soprattutto bolognesi. La facciata del palazzo è caratterizzata dall’ampio balcone su cui si affacciano tre portefinestre sormontate da pannelli in marmo, dedicati all’agricoltura, alla caccia e alla pesca. Tra le finestre, i busti in marmo raffigurano personalità importanti delle famiglie Vacchi e Suzzi. Nell’androne,una bella cancellata in ferro oltrepassata la quale si può accedere a due cortili in successione. Prima, tramite un ampio scalone, è possibile salire al piano nobile, decorato soprattutto nelle sale di rappresentanza. Sono presenti anche ambienti meno ampi con altre destinazioni d’uso, ma ugualmente curati nella decorazione, specialmente la sala da pranzo, con vetrate decorate, la sala da bagno con vasca e l’ampio corridoio a loggiato con decorazione a raffaellesche.Ora sede Confartigianato Imola.