L'edificio, nell'aspetto sostanzialmente uguale all'attuale, appare già nella mappa di Iseppo Cumana del 1686. G. Cagnin lo fa risalire però già al XIV secolo come sede del priore dell'ospedale dei SS. Pietro e Paolo. Affrescato in gran parte del piano terra e al "piano nobile". Gli affreschi della parete sud sono i più antichi e vengono attribuiti alla scuola di Tomaso da Modena operante nel trevigiano intorno al 1350, si tratta di una teoria di Santi entro finte architetture gotiche. Il ciclo pittorico della parete est raffigura un'altra teoria di Santi collocati all'interno di un finto porticato, con archi a tutto sesto di epoca umanistico-rinascimentale. Interessante è anche una raffigurazione di S. Cristoforo degli inizi del XV sec. Il palazzo è dotato di barchesse con un interessante affresco ottocentesco raffigurante la Beata Vergine del Carmine. All'interno del palazzo sono custodite tele e stampe del XVIII e XIX secolo.