Originario del XVIII secolo e situato nel centro storico, il Palazzo sorge non troppo distante dalla chiesa madre della città, il Santuario di Maria Santissima Incaldana. L'immobile, che ricopre un importante interesse culturale, è situato in un'area storica ed è sottoposto a tutela diretta, con D.M. 26.08.1988. Il palazzo in parola si estende per un'intera insula, che costeggia l'attuale via Vittorio Emanuele II e, sul versante sud, si apre verso un giardino, di proprietà privata.
Nel XVIII secolo, la famiglia Tarcagnota costruì un maestoso palazzo familiare con la lunga facciata su quella che oggi prende il nome di Via Vittorio Emanuele. Nel corso della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, la facciata del palazzo venne danneggiata dai conflitti e dai bombardamenti. Perciò, nel dopoguerra, si ebbe il rifacimento delle decorazioni originali, di parte della muratura e di alcuni solai. Lo stemma originale della famiglia, posto sul portone principale, fu trafugato da ignoti e mai recuperato.
Articolato su tre livelli con sovrapposto sottotetto, presenta una pianta pressoché quadrangolare ed è provvisto di due corti interne – di cui una molto ampia – che conducono ad una serie di ambienti posti ai vari piani e ad un giardino retrostante. Le strutture verticali sono in muratura di tufo grigio locale con inserti di laterizio in alcune porzioni terranee, mentre quelle orizzontali presentano volte di varia tipologia, solai in legno, solai in ferro e capriate lignee con copertura a doppia falda. Al palazzo si accede da due distinti portali, entrambi posti su via Vittorio Emanuele II. Quello ad ovest, più elaborato, conduce al piano nobile, introdotto da una scala interna impreziosita da un caposcala di stilema settecentesco. La facciata principale mostra, in corrispondenza dei livelli superiori, balconi con eleganti balaustre in ferro battuto, scanditi da decorazioni in stucco raffiguranti volti umani. Ne deriva, dunque, un interessante palinsesto architettonico, che attraversa due secoli di storia locale, caratterizzando l'assetto storico-urbanistico della "Terra Murata".