Palazzo Sanvitale, situato nel centro di Parma, tra la "Chiesa di San Vitale e il Municipio" ( piazzale Sanvitale 1), ebbe come primo proprietario conosciuto Alessandro Sanvitale, morto nel 1646; passò poi al primogenito Luigi e successivamente a suo figlio Alessandro, uomo colto e benefico che nel 1688 acquisì dal duca Ranuccio II Farnese il teatro detto della Rocchetta, che viene ad ampliare notevolmente la dimensione del Palazzo.
Probabilmente sorto dall'aggregazione di più edifici già esistenti, nella sua immagine attuale è il risultato di ricostruzioni e ampliamenti successivi fino alla grande trasformazione ad opera dell’architetto A. Rasori, su progetto di D. Cossetti, verso il 1787. La pianta dell'edificio antico la tramanda il Rasori nell’ampio rilievo eseguito prima del restauro totale. Tale ricostruzione, che fu commissionata in coincidenza con le nozze di Stefano, il primogenito del conte, comportò l'intervento di numerosi illustri artisti, a testimonianza della magnificenza e potenza dei Sanvitale.
Il Palazzo, arricchitosi nel tempo di affreschi (alcuni attribuiti a Sebastiano Galeotti) e di stucchi (tra cui quelli dei fratelli Albertolli e di G.B. Cousinet), fu ceduto nel 1932 dall'ultimo rappresentante del casato, Ing.Giovanni (1872-1951), alle Suore Figlie della Croce, dette di San Carlo, che lo tennero fino al 1978 e ne fecero la sede di un Istituto scolastico femminile. Venne poi acquistato per i propri Uffici di Presidenza e Direzione dalla Banca del Monte di Parma, che vi avviò un importante lavoro di restauro iniziato nel 1979 con ricerche e rilievi e terminato, nella prima fase, nel 1988. Restano da eseguire alcuni lavori nella zona nord del Palazzo.
Il Palazzo è aperto solo in occasione di eventi speciali