La facciata cinquecentesca è attribuita a Sante Lombardo, nipote di Pietro. Al piano terra l’imponente porta d’acqua è parallela alle trifore centrali dei piani superiori. Un balcone in pietra d’Istria dal parapetto riccamente traforato contraddistingue il primo piano. Colonne a capitello Ionico, sormontate dal “dado brunelleschiano” sorreggono gli archi al centro. Intorno al 1750 i Piovene aggiunsero all’antica fabbrica un’ala lungo il giardino. Il primo piano nobile presenta affreschi di Iacopo Guarana (1720-1808), Andrea Urbani (1711-1798), Costantino Cedini (1741-1811), Francesco Zugno (1717/18-1787), Francesco Zanchi, e Gian Battista Mengardi (1738-1796). Nel “portego” quattro grandi Teleri di Scuola Veneta del XVII secolo raffiguranti un evento memorabile per la Serenissima: l’incoronazione e gli sfarzosi festeggiamenti, nel 1557, di Zilia Dandolo, moglie del Doge Lorenzo Priuli. Al piano terra un teatro privato commissariato da Agostino Piovene, probabilmente al Temanza.