Palazzo Sipari si trova nel centro storico di Pescasseroli, cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo. Il fabbricato in questione sorge sul sito di un antico palazzetto baronale distrutto da un incendio ed assume l'attuale conformazione architettonica sul finire degli anni 30 dell'ottocento per volontà di Pietrantonio Sipari, nonno del filosofo Benedetto Croce, interprete della vita intellettuale italiana tra ‘800 e ‘900 e dell'On. Erminio Sipari, deputato del Regno d'Italia, fondatore del Parco Nazionale d'Abruzzo.
L'edificio ha un'eccellente impostazione architettonica di tipo tardo rinascimentale ed è ingentilito da eleganti forme classiche. Dichiarato “di particolare interesse artistico e storico”, quale testimonianza di architettura gentilizia dei secoli XVIII e XIX, il palazzo è vincolato dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti dal 1967 per il rilevante interesse ambientale, artistico e storico. Due targhe marmoree sul prospetto principale del Palazzo ricordano le figure di Benedetto Croce e di suo cugino Erminio Sipari.
Il monumentale edificio occupa una superficie in pianta di circa 1.000 mq e si articola su tre piani successivi oltre il piano terra di circa 1.000 mq. Il portale è costruito in pietra riquadrata da ordini architettonici, da esso si entra in un cortile che da accesso al Palazzo. Al piano terra si trovano i locali centinati e quelli anticamente destinati all'abitazione degli addetti ai servizi, oltre alla biblioteca, con le strutture lignee originali, nella quale si trova l'archivio storico, vincolato dalla Soprintendenza Archivistica dell'Abruzzo. In fondo al cortile sulla sinistra si entra direttamente nella parte gentilizia dove si trova lo scalone monumentale. Al primo piano si trovano i locali nei quali si svolgeva la vita quotidiana della Famiglia Sipari. Al secondo piano, completamente restaurato, si trova la stanza in cui nacque Benedetto Croce. Annesso al Palazzo vi è la Chiesa “dell'Addolorata” al cui interno sono conservate le spoglie di alcuni membri della famiglia Sipari.