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Lungo la Via Vittorio Emanuele II, una delle strade più antiche della città dove sorgono palazzi nobiliari di gran pregio, al civico 132 è ubicato il Palazzo Patanè, già Pennisi di Santa Margherita. Ubicato in centro città, il palazzo è dotato, sul retro, di un ampio giardino con piante pregiate ad alto fusto, essenze mediterranee ed esotiche.
Questa residenza signorile, appartenente alla famiglia Patane' dal 1938 , fu progettata per la famiglia Pennisi di Santa Margherita nel 1898 dall'ingegnere acese Mariano Panebianco. La ditta GIOVANNI PATANE' fu Orazio è stata una delle realtà più rilevanti dell'industria agrumaria acese. L'azienda nasce nel 1890 nella frazione di Santa Tecla (Acireale), ad opera di Orazio Patane' occupandosi inizialmente della produzione di citrato e olio essenziale di limone ottenuto tramite il tradizionale metodo di estrazione "a spugna". Questo metodo artigianale di estrazione a freddo dell'essenza di limone consentiva di ottenere un prodotto finale di ottima qualità, molto ricercato e pertanto venduto con successo in Italia ed all'estero alle industrie farmaceutiche e cosmetiche del tempo. In seguito
l'attività commerciale si ampliò con la produzione e l'esportazione di agrumi siciliani in tutta Europa compresa la Russia, divenendo una realtà di primo livello nel proprio settore con numerosi riconoscimenti. Col tempo, a seguito di politiche sfavorevoli alla produzione e commercializzazione degli agrumi siciliani, l'azienda fu costretta alla chiusura avvenuta negli anni settanta dello scorso secolo. La costruzione si sviluppa su due livelli, piano terra e piano nobile; lungo l'asse del portale d'ingresso si eleva un terzo piano. Le aperture di quest'ala sono affiancate da semicolonne ioniche e fortemente trabeate. Il piano terra, al di sopra dello zoccolo in pietra lavica, si presenta interamente bugnato. Il piano nobile, a cui si accede attraverso l'androne di portone e scalone rivestito in marmo, è caratterizzato da ampie sale di rappresentanza e di ricevimento con soffitti affrescati e carta da parati originale dell'epoca. L'ing. Panebianco, laureatosi a Napoli nel 1876, ritornò nella sua Acireale dedicandosi subito all'attività professionale: il successo come progettista ingegnere e architetto fu immediato nel corso della sua carriera produsse oltre130 progetti di cui molti realizzati. La sua produzione spazia dai lavori pubblici ai palazzi privati, alle chiese.
i visitatori potranno ammirare la collezione di strumenti meccanici per la riproduzione del suono, le cosiddette "macchine parlanti" di proprietà del dott. Giovanni Albano, discendente ed erede della famiglia Patanè. Attraverso questa eredità materiale è possibile esplorare i rapporti tra arte, scienza e tecnica permettendo ai visitatori di ampliare la conoscenza di temi come, per esempio, la storia sociale della riproduzione sonora, dell'industria discografica, etc. Si troverà dal carillon all'organetto di bavaria tipo ariston; col tempo si sono aggiunti nuovi pezzi che hanno arricchito la collezione: dal suggestivo fonografo di Edison a cilindri di cera al primo grammofono tipo Berliner con i dischi in ceralacca ad una sola facciata. La raccolta è specializzata soprattutto nei grammofoni portatili a valigetta del tipo "pic nic" che tanto hanno allietato i nostri nonni fino alla fine degli anni quaranta del secolo scorso. Gli Apprendisti Ciceroni, i Volontari FAI di Acireale e il proprietario collezionista illustreranno ai presenti i pezzi più significativi della collezione spiegandone e mostrandone il loro funzionamento nell'emettere musica e suoni.
Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico "Archimede" di Acireale